Fonte: La Provincia di Varese – 19 Ottobre 2012
Busto Arsizio – «Questi arresti sono l’ennesima dimostrazione della collaborazione tra cosa nostra e ‘ndrangheta nel nostro territorio». Massimo Brugnone, giovane bustese coordinatore regionale dell’associazione antimafie “Ammazzateci Tutti”, commenta con preoccupazione il grosso traffico internazionale di droga con l’aggravante della finalità mafiosa che ha avuto anche un importante risvolto bustese: nell’indagine, infatti, trovano posto esponenti di spicco della cosca gelese Emanuello e Rinzivillo che la rappresentavano nel territorio di Busto, quali Salvatore Fiorito e il figlio di quest’ultimo, Cosimo. E ribadisce la necessità di una consulta antimafia in città.
Non una sola organizzazione
«Non si può più parlare di una mafia piuttosto che un’altra – ribadisce Brugnone – le mafie devono essere trattate univocamente». L’altro aspetto rilevante, sui cui Brugnone intende aprire una riflessione, è la responsabilità dei cittadini: «Il traffico di stupefacenti – sottolinea il giovane – è la più grande fonte di reddito per le mafie. E lo è perché ci sono i consumatori di cocaina che sono i principali fornitori di denaro per la criminalità organizzata. E’ con questi soldi che poi i vari esponenti dei clan si possono permettere di fare estorsioni a imprenditori aumentando il loro potere». Questa operazione conferma inoltre che il traffico di droga a livello internazinoale è controllato dalle mafie italiane e, proprio per questo motivo, secondo Brugnone, è ancora più importante «ragionare su un’antimafia europea».
Un problema culturale
Un ragionamento che non esula dalla necessità di un’azione capillare, politica e culturale che può e deve partire dal territorio.
«Il traffico internazionale di droga, come si evince da queste indagini, è gestito anche dalla mafia di Busto – sottolinea Brugnone – Le famiglie Emmanuello e Rinzivillo sono potentissime. E’ da anni ormai che Ammazzateci Tutti porta avanti iniziative e progetti culturali e di sensibilizzazione sul tema coinvolgendo soprattutto i giovani delle scuole. Ogni mese o due, riceviamo dei segnali d’allarme e questa operazione è l’ennesima conferma della necessità di una consulta antimafia a Busto Arsizio, come proposto dalle opposizioni in consiglio comunale». Proposta ancora al vaglio della commissione sicurezza: «O c’è la volontà politica di contrastare il fenomeno mafioso o non riesco a capire di cosa stiamo discutendo – commenta – Venerdì prossimo alle 18.30 sarò ascoltato dalla commissione sicurezza proprio su questo tema». V. Ari.
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