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Ortica, dopo la cena “antimafia” danneggiata l’auto del promotore

Fonte: http://www.milano.repubblica.it

Il presidente della Cooperativa edificatrice, Lanzetti, era già stato minacciato nei giorni scorsi
“Mi avevano chiesto soldi in cambio della loro protezione durante la festa del nostro quartiere”

di FRANCO VANNI

Ha organizzato una cena “antimafia” in un ristorante all’Ortica, a Milano, denunciando “la presenza della malavita nel quartiere”. L’indomani mattina si è trovato il parabrezza dell’auto sfondato, forse a colpi di mazza o a sassate.

L’auto danneggiata all’Ortica

Vittima del possibile episodio di intimidazione è il presidente della Cooperativa edificatrice dell’Ortica, Giovanni Lanzetti, che poche settimane fa aveva denunciato alla polizia di avere subito minacce da presone che avrebbero “preteso somme non dovute in cambio di protezione durante la festa di quartiere“. Sul luogo del danneggiamento dell’auto di Lanzetti (l’unica presa di mira fra le tante posteggiate in via Villa), avvenuto probabilmente nella notte, è intervenuta la polizia. Si indaga per stabilire l’eventuale nesso fra la militanza antimafia di Lanzetti, le precedenti minacce che denuncia di avere subito e l’atto vandalico.

Lanzetti aveva invitato a parlare il sindaco del comune siciliano di Niscemi, Giovanni Di Martino, in prima linea nel contrasto alla mafia, a cui di recente l’auto è stata incendiata. In platea una settantina di invitati fra cui il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Pierfrancesco Majorino, che dice: “Non ci faremo intimidire dai mafiosi di quartiere. Saremo presenti nelle strade dell’Ortica in cui di recente si sono verificati troppi episodi inquietanti”.

Al termine dell’intervento di Di Martino ha preso la parola Mauro Lattuada, presidente del comitato La Banda dell’Ortica, che si batte per la legalità nel quartiere. “La mafia è anche qui – ha detto Lattuada – non solo in Sicilia”. E ora denuncia: “Il danneggiamento dell’auto di Lanzetti non è una coincidenza, si tratta di un palese atto intimidatorio”.

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